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mercoledì 27 ottobre 2010

Punizione di un culo

troia punita culo


Un culo così un vero maschio ha voglia di punirlo, di colpirlo duramente con le mani e con la cinghia. E poi, una volta averlo fatto rosso rosso e mangari anche con una conturbante goccia di sangue, incularlo incularlo e incularlo.
La donna dotata di un si bel culo ha diritto di sentire molto dolore e molto piacere: ricordate sempre che è una troia e le troie vanno sempre punite a fondo perchè godono solo quando piacere e dolore raggiungono il giusto equilibrio.

domenica 24 ottobre 2010

Schiave punite in pubblico




Ho intitolato questo post Schiave punite in pubblico ma guardando il filmato che ho pubblicato vi renderete conto che il titolo è fin troppo riduttivo. La schiava in questione infatti non viene solo punita, ma sottoposta ad ogni sorta di abuso sessuale. Viene distrutta. E' questa la parola giusta, questa schiava subisce, realmente, di tutto!

E se vi piacciono questi filmati, cliccate qui per tantissimi filmati gratis come questo!

mercoledì 20 ottobre 2010

La grande inculata

Una inculata che ti cambia la vita.

Tutto comincio per gioco, non riuscivo a dormire per pura casualità. Quel
giorno avevo bevuto un mucchio di caffè e non riuscivo proprio a chiudere
occhio.
Era circa le 2 di notte e mi sfiorò il pensiero di contattare una mia
vecchia amica. "Sicuramente sarà a casa a quest'ora" pensai. "E poi il
marito durante i fine settimana va in Grecia a trovare la sua amante, allora
perchè non contattare la moglie che sicuramente sarà arrabbiata per i
frequenti spostamenti di Enrico, il marito"
Presi il mio telefonino e composi il suo numero. Non rispose nessuno, il
messaggio della Omnitel mi ripeteva in continuazione che l'utente desiderato
era al momento irraggiungibile. Mi rassegnai, presi una rivista di motori ed
iniziai a leggere. Dopo qualche istante mi richiamò Elisa, così si chiamava
la mia amica che avevo contattato qualche minuto prima.
"Ma lo sai Jack che pensavo proprio a te!" mi disse con la sua solita voce
sensuale.
In quel momento visualizzai la sua immagine davanti a me, la vidi con la sua
solita vestaglia di seta bianca , senza mutandine, come di solito si
presentava durante i nostri incontri. Mi eccitai terribilmente. E senza
rispondere alla sua domanda, le chiesi:
"Elisa, ho proprio bisogno di vederti, lo so' che sono le due di notte, e
forse a quest'ora non te la senti di uscire di casa, ma io sono
terribilmente eccitato, mi sento come un treno che viaggia a 200 km l'ora,
ti voglio, ho bisogno della tua dolce fica, bagnata come sempre, ho bisogno
di appoggiarti il mio pene sul tuo grande seno...e poi leccarti e penetrarti
prima in modo dolce, poi selvaggio....mi capisci vero?
Lei stette secondo in silenzio, poi rispose:
"Ok Jack, puoi venire a casa mia, tanto sai che mio marito non c'è. E'
meglio che vieni tu, hai fatto eccitare anche me, e non mi va la solita
scappatella dentro la
tua auto, vieni a casa ti prego..."
Quel "ti prego" lasciava trapelare la sua voglia. Pensai - "anche lei mi
desidera"
Dopo un paio di minuti ero già per strada cercando di raggiungere la mia
auto parcheggiata un po' distante dal mio appartamento.
Non c'era quasi nessuno in giro a Bari quella notte. Forse perchè pioveva.
Con la tangenziale impiegai circa 15 minuti per arrivare a casa di Elisa.
Trovai il portoncino del suo condominio aperto, forse era stata lei ad
aprirlo qualche minuto prima. Su di corsa per le scale. Arrivato di fronte
al suo appartamento, al secondo piano di un condominio a 5 piani, stavo per
suonare quando Elisa mi aprì la porta.
Era proprio come l'avevo immaginata mentre parlavo al telefono. Con la sua
vestaglia bianca senza nulla sotto. Intravedevo il nero dei peli della sua
fica, il suo seno che usciva di fuori, il suo culo che si muoveva da una
parte all'altra mentre mi precedeva accompagnandomi nella sua camera da
letto. Infatti non disse nulla, neanche un ciao. Mi diede le spalle ed il
culo e mi accompagno' nella sua camera da letteo.
Ed io non le diedi neanche il tempo di arrivare nella camera da letto, la
bloccai nel corridoi, le saltai sopra e le struscia il mio membro di 25 cm
sul suo culo. Lei sospiro'. "Voglio il tuo culo" le dissi. " Lei si voltò e
mi guardo' con malizia, poi mi toccò il cazzo, sollevo la cerniera dei miei
pantaloni, si mise in ginoccio sul tappeto del suo corridoio ed inizio' a
succhiarmelo. Mentre lo faceva prendevo con dolcezza i suoi capelli e da
dietro la nuca la accompagnavo nei suoi movimenti.
Poi disse lentamente: "Vuoi davvero mettermelo nel culo, mi farà sicuramente
male perchè è la prima volta"
"Faro' piano "le dissi, mentre le accarezzavo i suoi lunghi capelli neri.
Lei si scostò lentamente la bocca del mio cazzo, mi prese la mano e mi
accompagnò nella sua camera da letto.
Li dentro percipii il suo profumo, così come non lo avevo mai sentito.
Lei si poggiò sul letto, si sollevò la vestaglia bianca e trasparente, si
mise "alla pecorina"
Giuro che un culo così bello non lo avevo mai visto, anche se ne avevo visti
tanti in vita mia ed altrettanti ne avevo sfondati.
Inizia a leccarglielo, lei ansimava. Le allargai il buco e ci infilai la mia
lingua dentro. Dopo averlo bagnato per bene, le strofinai dapprima il mio
lungo e grosso cazzo, per farglielo percepire, ed avvisarla che da lì a
qualche istante se lo sarebbe ritrovato dentro. E fu così infatti, dapprima
faticai un poco, poi quando fu dentro inziai con movimenti lenti. Quando mi
accorsi che lei mugolava con gli occhi chiusi, andai dentro con forza, ed
inizia a sbattere sempre più forte. Vidi che lei stringeva i denti, non so
tuttora se provava piacere, dolore o rabbia. In quel momento i suoi
sentimenti non mi interessavo, io volevo soltanto fracassarglielo, e andavo
sempre più forte. Quando iniziò a gridari "Siiiiiii" capii che anche lei si
stava eccitando. Il mio pene era dentro il suo culo, le mie mani le
sfioravano il suo seno prorompente. Arrivato ad un punto esplosi e le venni
dentro, tutto fino all'ultima goccia.
Ci baciammo un poco, poi decisi di andar via. Erano circa le tre e mezzo di
notte e l'indomani mattina mi aspettava una giornata lavorativa con la
solita sveglia alle 7..
Stavo per uscire e per salutarla, sulla soglia della porta, e non resistetti
alla tentazione. Le saltai di nuovo sopra, di nuovo nella sua camera da
letto...
Scopammo tutta la notte senza interruzione. 3 ore di puro sesso. Alle sette
di mattina, quando lascia il suo appartamento, per andare al lavoro, avevo
ancora voglia di lei.
Raramente avevo provato un'attrazione così forte....

domenica 17 ottobre 2010

Fa male prenderle sul culo

culo violato
Prenderle sul culo fa male, anche se la troiaggine ti fa godere! E la troietta della vignetta ha goduto parecchio a farsi ridurre il culo come una poltiglia di sangue, praticamente penso che non abbia più la pelle sul culo.

sabato 16 ottobre 2010

Storia di una punizione

La punizione, il dolore, il sangue, l'umiliazione sono una parte fondamentale del sesso.

Come tutti i mercoledì mi trovo a scrutare la strada attraverso le
tende, aspettando l'arrivo della Signora Patrizia. La Signora Patrizia
è la collaboratrice domestica che 'dovrebbe' provvedere a tenere in
ordine la mia casa da scapolo. Una volta alla settimana, ogni
mercoledì pomeriggio si presenta a prestare servizio
per circa 3 ore. Le 3 ore di lavoro sono del tutto 'virtuali' poiché
la Signora ha l'abitudine di presentarsi regolarmente in ritardo e di
perdere tempo con lunghe telefonate al cellulare. Inoltre mostra nei
miei confronti
una palese insofferenza e una punta di disprezzo. Il motivo per cui
tollero tutto ciò e' che la Signora mi affascina: 45 anni ben portati,
1 metro e 65 di curve giunoniche, bionda e con un viso costantemente
atteggiato in un espressione di sdegno per tutto ciò che la circonda.
Con il consueto ritardo ecco che arriva, parcheggia la macchina di
fronte a casa mia e scende. Camicetta bianca, gonna castigata e zeppe
nere, si incammina verso l'ingresso e sembra guardare verso di me,
ragion per cui mi ritraggo precipitosamente. Entra nel mio
appartamento degnandomi appena di un saluto e si reca subito nel bagno
chiudendo la porta dietro di se: si deve cambiare per iniziare il
lavoro. Il cambio d'abito segue questo rituale: la signora si reca sul
fondo del bagno, appoggia i vestiti sul ripiano della lavatrice, si
spoglia, quindi indossa solo il grembiule e un paio di zoccoletti ed
esce per lavorare. Questo rituale lo conosco bene perché da tempo ho
preso la
piacevole abitudine di spiarla attraverso il buco della serratura.
Anche questa volta mi precipito verso la porta del bagno e mi
inginocchio davanti ad essa. Ho provveduto ad indossare un paio di
pantaloni leggeri per poter operare una salutare 'massaggio' durante
l'improvvisato strip-tease. Guardo attraverso la serratura ma il bagno
mia appare completamente deserto!!!
Ho appena il tempo di realizzare che la Signora Patrizia deve essersi
nascosta dietro la porta che questa si apre di scatto. Lei si staglia
di fronte a me, in mano tiene le zeppe che aveva tolto per non fare il
minimo rumore, la luce che arriva dalla finestra alle sue spalle mi
impedisce di vederne l'espressione ma la sua rabbia e' quasi
palpabile. D'altra parte la situazione non lascia scappatoie: mi ha
beccato con l'uccello in mano e l'occhio appoggiato alla serratura.
Seguono alcuni secondi di terribile silenzio, la classica quiete prima
della tempesta, che infatti non tarda a scatenarsi. Mi rifila un
terrificante ceffone usando le zeppe che ancora teneva nella mano
destra. Il colpo mi manda lungo disteso nel corridoio. Mentre cerco di
riprendermi la sento proferire minacce con voce sorda: parla di
scandali e di denunce. Poi improvvisamente smette di parlare. Mi
sollevo per capire il motivo dell'improvviso mutismo. Lei e' al centro
del corridoio e fissa insistentemente il mio pene che, impertinente,
sfoggia una discreta erezione: il misto di dolore e umiliazione non ha
fatto altro che aumentare l'eccitazione. Un sorriso maligno attraversa
il viso della Signora che di colpo vede la questione sotto una
diversa e più interessante prospettiva. Avendo realizzato di essere di
fronte ad un masochista, in pochi secondi elabora la sua idea e me la
propone:
- Puoi scegliere lo scandalo o una seduta punitiva amministrata da me
-
Io non credo a ciò che sento, vorrei urlare si!!! Ma la prudenza mi
impone di chiedere quale punizione intende applicarmi. La mia domanda
e' piuttosto inutile visto che non ho altra scelta comunque Lei mi
risponde in maniera sibillina:
- sarà una punizione che ti farà passare la voglia di farti seghe per
un bel po' di tempo! -
Poi in tono gelido:
- via tutti iati al centro del soggiorno, faccia alla finestra -
Trascorrono dieci minuti buoni che io passo a macerarmi nel tentativo
di immaginare la punizione in arrivo.
La Signora e' un'amante delle belle scarpe, con gambe lunghe e piedini
curati quindi con tutta probabilità si limiterà ad umiliarmi
facendoseli leccare e calpestandomi. Infine la Signora Patrizia
arriva. Ha indossato il grembiule da lavoro azzurrino chiuso
maliziosamente solo da un paio di bottoni, entra nella stanza scalza,
portando in una mano le zeppe nere e trascinando con l'altra una
sedia.Con studiata lentezza posa le zeppe nere sul davanzale della
finestra e posiziona la sedia di fronte a me a circa mezzo metro. Si
siede accavallando le gambe: il piedino destro e' sollevato da terra,
mi sembra che si sia messa un po' troppo vicino per poter leccare
efficacemente ma lei sembra avere altri piani.
- Ora dritto sulle ginocchia e mani dietro la testa! - Ordina.
Dopo aver fatto oscillare il piede un paio di volte lascia partire un
calcio che mi colpisce dritto nelle palle.
Il colpo non e' stato particolarmente forte ne' preciso ma mi accascio
lo stesso, più che altro spaventato dal pensiero di ciò che seguirà:
la sessione sarà molto più dura del 'tranquillo' calpestamento che
avevo immaginato.
- Su su, non fare scena - dice Lei - Ho fatto un corso di autodifesa e
so bene che questo colpo non e' stato doloroso! -
- Ora facciano sul serio - Si alza, allontana la sedia e si posiziona
proprio di fronte a me.
Appoggiando le mani sulle mie spalle, solleva la gamba destra e lascia
partire una serie si calci. Il collo del piede affonda tra le gambe,
qualche volta il colpo non va a segno ma nella maggior parte dei casi
mi sfugge un grido roco e mi ripiego si me stesso serrando le cosce.
Quando succede la Signora attende con gelida pazienza che abbia di
nuovo assunto una posizione composta per riprendere a calciare. Ad un
certo punto la Signora, forse annoiata, applica una colpo più forte lo
capisco da come solleva esageratamente la gamba
destra e da come piega l'altra. Inoltre colpisce con la punta del
piede. Il calcio ha un effetto devastante, l'alluce affonda nel
testicolo destro provocandomi una fitta terribile e io ricado
all'indietro con un grido acuto.
Sopra di me la Signora abbandona per un attimo la sua maschera di
impassibilità per concedersi una gioiosa risata. Nella sua infinita
magnanimità mi concede 10 minuti per recuperare. Quando ritorna tiene
in mano una delle mie cinture.
- Ora che ti sei riposato voglio divertirmi a calpestarti come uno
zerbino -
Mi distendere supino vicino al muro libero del soggiorno, poi mi lega
strettamente le cosce insieme usando la larga cinghia. Capisco subito
il motivo di questa legatura: in questo modi i testicoli non hanno vie
i fuga e possono essere calpestati liberamente. Calzate nuovamente le
zeppe, mi sale sopra e, appoggiandosi al muro, comincia a passeggiare
distrattamente. Ogni tanto si distrae 'troppo' e appoggia il piede sul
palle provocandomi uno spasmo. Con passare del tempo le distrazioni
diventano sempre più frequenti fino a che le zeppe stazionano solo più
nell'area pubica. Questa punizione rende quasi uno scherzo la
precedente serie di calcioni: la suola pesante e piatta comprime i
testicoli in maniera spaventosa tanto che mi domando con terrore se
torneranno mai più normali. Ora il calpestamento e' diventata una vera
e propria marcia sul posto,
la Signora si muove sinuosa sollevandosi sulle punte, spostando il
peso da una gamba all'altra; posso vedere i muscoli delle cosce che si
tendono per lo sforzo e i glutei che oscillano
- tacco...punta...tacco...punta... tacco...punta... - dice mentre il
movimento di fa sempre più' selvaggio.
La marcia dura diversi minuti (o almeno così pare a me), ormai sono
allo stremo e anche Lei sembra stanca e annoiata da questo gioco.
Senza alleggerire in carico si gira verso di me e dice:
- Per oggi mi ritengo soddisfatta, ma il processo rieducativo è appena
cominciato! Mi ero accorta da mesi che ti divertivi a spiarmi e ora
sarò io a divertirmi finche' ne avrò voglia -
Il tono non lasciava spazio a repliche.
- Ora ringraziami per essermi presa cura di te -
- Grazie Patrizia -
Grave errore!!!
Lei posiziona i tacchi delle zeppe sui testicoli, poi sporge il sedere
all'indietro caricando tutto il peso sui talloni.
- Per te sono la Signora Patrizia animale!!! vedi di ricordartelo bene
-
- Signora Patrizia ! - Urlo io con una voce stridula che la fa
sorridere sadicamente.

giovedì 14 ottobre 2010

Una troia che si fa punire

troia sculacciata

Questa troia è una vera e propria schiava e la sta per prendere direttamente sul culo. Per il momento non si è ancora tolta le mutande ma da una troia così è scontato aspettarsi di tutto. Probabilmente lo prenderà poi direttamente nel culo.

venerdì 1 ottobre 2010

Culetti da sodomizzare

culo troie


Queste troie mostrano il culo perchè hanno bisogno di una bella inculata: il loro buco del culo necessita di un po' di movimento rude e poi di tanto, tanto sperma caldo...