domenica 28 febbraio 2010
venerdì 26 febbraio 2010
Umiliazione sessuale di una schiava
Ho un corpo che fa impazzire gli uomini. Il sesso per me è sempre
stata una droga e mi sono sempre concessa con grande ardore fin
dall'età di 15 anni a uomini e donne. L'ho fatto spesso anche per
soldi ed ho girato anche qualche filmetto porno. Ho provato veramente
di tutto e provo piacere da qualsiasi situazione sessuale, ma non c'è
niente che mi fa impazzire come l'essere sottomessa totalemente ad una
donna. Si, sono una vera schiava e amo essere sottomessa e umiliata da
una Mistress.
Mi accorsi di essere una schiava quando, appena compiuti 18 anni, mi
recai, carta d'identità alla mano a fare il mio primo tatuaggio. Ci
avevo provato altre volte quando ero minorenne, ma nessuno studio
aveva voluto prendersi la responsabilità di tatuarmi.
La tatuatrice era una bellissima donna sulla trentina con dei
magnifici tatuaggi un po' dappertutto. Indossava un top molto corto
che copriva parzialmente alcuni disegni tribali sul seno. Aveva
numerosi piercing: sulle sopracciglia, nell'ombelico, sotto il labbro
e sulla lingua.
Scrutò attentamente la carta d'identità, dimostravo meno dei miei 18
anni. Le mostrai il modello del disegno che volevo tatuato: un grosso
serpente che girava intorno all'ombelico e saliva sul seno fino a
mordermi il capezzolo. Mi chiese di spogliarmi e di stendermi sul
lettino, poi armeggiò un po' con i suoi attrezzi, si infilò i guanti e
cominciò a lavorare. Ci vollero molte sessioni per terminare. Quando
lavorava sul mio corpo chiudevo gli occhi e cercavo di rilassarmi. A
tatuaggio terminato mi fece specchiare, ero veramante orgogliosa. La
tatuatrice anche era molto soddisfatta del lavoro eseguito e mi chiese
se poteva fotografarmi "certo che però in quel bell'ombelico un
piercing ci starebbe propio bene" disse mentre tenva la macchina
fotografica in mano. Avevo sempre desiderato essere tatuata, ma il
piercing mi spaventava per il dolore che poteva provocarmi. Pero'
aveva ragione, mi sarebbe piaciuto avere un piercing. Mi accarezzai
l'ombelico, "ma" dissi "mi farà male?" "E' un po' come un pizzico, il
dolore dura poco, e poi..." si interruppe, si avvicinò e mi accarezzò
l'ombelico, la cosa mi provocò un fremito di eccitazione, "...è un bel
dolore!" riprese facendomi l'occhietto, "e visto che il tatuaggio è
stato piuttosto elaborato, il piercing te lo faccio gratis". Mi ero
resa conto che il suo ditino che mi accarezzava l'ombelico mi aveva
fatto bagnare; "OK" dissi "fammelo adesso" . Sapevo che qualunque cosa
mi avrebbe chiesto l'avrei accontentata.
Mi stesi di nuovo sul lettino. Nel momento preciso in cui perforò la
mia pelle provai una fitta di dolore incredibile, ma la cosa strana e'
che provai anche un piacere indescrivibile che mi fece gemere. La
donna se ne accorse e mi tolse senza che io provassi alcuna
resistenza, i pochi abiti che mi rimanevano. "Sai" mi sussurrò, "a
volte il dolore può essere molto piacevole... hai mai sentito parlare
di BDSM?". Mentre pronunciò queste parole mi pizzicò i capezzoli.
Ne avevo sentito parlare, ma non avevo mai avuto una esperienza. Mi
resi conto che l'unica cosa che volevo in quel momento era essere la
schiava di quella bellissima donna. "Sono tua" dissi "Puoi fare quello
che vuoi del mio corpo..."
La donna aprì un casseto e tirò fuori catene e lucchetti che utilizzò
per immobilizzarmi sul lettino. Ero completamente nuda e con le
braccia e gambe aperte. Uscì da una porta per tornare qualche minuto
dopo con indosso un corpetto di latex rosso che le lasciava scoperte
le tette. In tutti e due i capezzoli aveva dei piercing con dei grossi
anelli. Aveva in mano una frusta e una scatola. Dalla scatola tirò
fuori una molletta e me la mise su uno dei capezzoli. In pochi minuti
su entrambi i miei seni aveva applicato una ventina di mollette. Poi
cominciò a metterne altre in tutto il corpo. Alla fine ne applicò due
sul clitoride. Ogni molletta mi procurava una fitta terribile, ma al
tempo stesso un piacere immenso.
Mi tolse le catene e mi ordinò di ingocchiarmi al suo cospetto. I
movimenti aumentavano le fitte delle mollete. Mi inginocchiai e lei mi
ammanettò le mani dietro la schiena. Si mise difronte a me e mi prese
per i capelli. "Ora vedi di leccarmi bene i piedi ragazzina!". Non me
lo feci dire due volte. Mi abbassai e comincia a leccare i bei piedi
smaltati di nero, anche questi tatuati. La mia lingua si insinuava in
mezzo alle dita, mentre lei mi tirava i capelli.
Quando si ritenne soddifatta mi ordinò di rimanere supina e venne
dietro di me. Mi accarezzò il culetto e strinse ancor di più le
mollette che avevo sul clitoride, poi le tolse. "Mi piace il tuo
culetto ragazzina". Cominciò a leccarlo mentre mi infilava un dito
nella fica bagnatissima. Quella lingua nel buchetto mi faceva
impazzire, intanto nella fica le dita erano diventate due, poi tre...
fino a che mi infilò tutta la mano.
Dopo averla estratta prese la frusta e cominciò a colpirmi sulle
natiche mentre avevo la faccia appoggiata per terra. Ad ogni colpo
emettevo un gemito di dolore misto a piacere.
Poi mi tolse le catene e le mollette e mi diede un bacio. La parte
BDSM era finita, si era eccitata moltissimo e voleva avere un orgasmo,
le leccai la sua fica senza peli ma con ben 5 piercing. Notai che
propio sopra la fica, a caratteri gotici c'era scritto "Mistress
Melyssa". Si tolse il corpetto di latex e rimase nuda. Tirò fuori da
un cassetto una serie di falli di gomma e ci divertimmo godendo da
matte per più di un'ora infilandoci quegli oggetti nella fica e nel
culo e leccandoci i nostri buchetti.
Quella fu la mia prima esperienza BDSM.
stata una droga e mi sono sempre concessa con grande ardore fin
dall'età di 15 anni a uomini e donne. L'ho fatto spesso anche per
soldi ed ho girato anche qualche filmetto porno. Ho provato veramente
di tutto e provo piacere da qualsiasi situazione sessuale, ma non c'è
niente che mi fa impazzire come l'essere sottomessa totalemente ad una
donna. Si, sono una vera schiava e amo essere sottomessa e umiliata da
una Mistress.
Mi accorsi di essere una schiava quando, appena compiuti 18 anni, mi
recai, carta d'identità alla mano a fare il mio primo tatuaggio. Ci
avevo provato altre volte quando ero minorenne, ma nessuno studio
aveva voluto prendersi la responsabilità di tatuarmi.
La tatuatrice era una bellissima donna sulla trentina con dei
magnifici tatuaggi un po' dappertutto. Indossava un top molto corto
che copriva parzialmente alcuni disegni tribali sul seno. Aveva
numerosi piercing: sulle sopracciglia, nell'ombelico, sotto il labbro
e sulla lingua.
Scrutò attentamente la carta d'identità, dimostravo meno dei miei 18
anni. Le mostrai il modello del disegno che volevo tatuato: un grosso
serpente che girava intorno all'ombelico e saliva sul seno fino a
mordermi il capezzolo. Mi chiese di spogliarmi e di stendermi sul
lettino, poi armeggiò un po' con i suoi attrezzi, si infilò i guanti e
cominciò a lavorare. Ci vollero molte sessioni per terminare. Quando
lavorava sul mio corpo chiudevo gli occhi e cercavo di rilassarmi. A
tatuaggio terminato mi fece specchiare, ero veramante orgogliosa. La
tatuatrice anche era molto soddisfatta del lavoro eseguito e mi chiese
se poteva fotografarmi "certo che però in quel bell'ombelico un
piercing ci starebbe propio bene" disse mentre tenva la macchina
fotografica in mano. Avevo sempre desiderato essere tatuata, ma il
piercing mi spaventava per il dolore che poteva provocarmi. Pero'
aveva ragione, mi sarebbe piaciuto avere un piercing. Mi accarezzai
l'ombelico, "ma" dissi "mi farà male?" "E' un po' come un pizzico, il
dolore dura poco, e poi..." si interruppe, si avvicinò e mi accarezzò
l'ombelico, la cosa mi provocò un fremito di eccitazione, "...è un bel
dolore!" riprese facendomi l'occhietto, "e visto che il tatuaggio è
stato piuttosto elaborato, il piercing te lo faccio gratis". Mi ero
resa conto che il suo ditino che mi accarezzava l'ombelico mi aveva
fatto bagnare; "OK" dissi "fammelo adesso" . Sapevo che qualunque cosa
mi avrebbe chiesto l'avrei accontentata.
Mi stesi di nuovo sul lettino. Nel momento preciso in cui perforò la
mia pelle provai una fitta di dolore incredibile, ma la cosa strana e'
che provai anche un piacere indescrivibile che mi fece gemere. La
donna se ne accorse e mi tolse senza che io provassi alcuna
resistenza, i pochi abiti che mi rimanevano. "Sai" mi sussurrò, "a
volte il dolore può essere molto piacevole... hai mai sentito parlare
di BDSM?". Mentre pronunciò queste parole mi pizzicò i capezzoli.
Ne avevo sentito parlare, ma non avevo mai avuto una esperienza. Mi
resi conto che l'unica cosa che volevo in quel momento era essere la
schiava di quella bellissima donna. "Sono tua" dissi "Puoi fare quello
che vuoi del mio corpo..."
La donna aprì un casseto e tirò fuori catene e lucchetti che utilizzò
per immobilizzarmi sul lettino. Ero completamente nuda e con le
braccia e gambe aperte. Uscì da una porta per tornare qualche minuto
dopo con indosso un corpetto di latex rosso che le lasciava scoperte
le tette. In tutti e due i capezzoli aveva dei piercing con dei grossi
anelli. Aveva in mano una frusta e una scatola. Dalla scatola tirò
fuori una molletta e me la mise su uno dei capezzoli. In pochi minuti
su entrambi i miei seni aveva applicato una ventina di mollette. Poi
cominciò a metterne altre in tutto il corpo. Alla fine ne applicò due
sul clitoride. Ogni molletta mi procurava una fitta terribile, ma al
tempo stesso un piacere immenso.
Mi tolse le catene e mi ordinò di ingocchiarmi al suo cospetto. I
movimenti aumentavano le fitte delle mollete. Mi inginocchiai e lei mi
ammanettò le mani dietro la schiena. Si mise difronte a me e mi prese
per i capelli. "Ora vedi di leccarmi bene i piedi ragazzina!". Non me
lo feci dire due volte. Mi abbassai e comincia a leccare i bei piedi
smaltati di nero, anche questi tatuati. La mia lingua si insinuava in
mezzo alle dita, mentre lei mi tirava i capelli.
Quando si ritenne soddifatta mi ordinò di rimanere supina e venne
dietro di me. Mi accarezzò il culetto e strinse ancor di più le
mollette che avevo sul clitoride, poi le tolse. "Mi piace il tuo
culetto ragazzina". Cominciò a leccarlo mentre mi infilava un dito
nella fica bagnatissima. Quella lingua nel buchetto mi faceva
impazzire, intanto nella fica le dita erano diventate due, poi tre...
fino a che mi infilò tutta la mano.
Dopo averla estratta prese la frusta e cominciò a colpirmi sulle
natiche mentre avevo la faccia appoggiata per terra. Ad ogni colpo
emettevo un gemito di dolore misto a piacere.
Poi mi tolse le catene e le mollette e mi diede un bacio. La parte
BDSM era finita, si era eccitata moltissimo e voleva avere un orgasmo,
le leccai la sua fica senza peli ma con ben 5 piercing. Notai che
propio sopra la fica, a caratteri gotici c'era scritto "Mistress
Melyssa". Si tolse il corpetto di latex e rimase nuda. Tirò fuori da
un cassetto una serie di falli di gomma e ci divertimmo godendo da
matte per più di un'ora infilandoci quegli oggetti nella fica e nel
culo e leccandoci i nostri buchetti.
Quella fu la mia prima esperienza BDSM.
giovedì 25 febbraio 2010
Tanto troia da farsi sculacciare
martedì 23 febbraio 2010
Ragazza così troia
domenica 21 febbraio 2010
Umiliazioni pubbliche di donne
Avete presente fino a che punto una donna è disponibile a farsi umiliare per la propria troiaggine?
Se non lo sapete, oggi potrete avere un assaggio: le donne sono tutte puttane, ne sono convinto ogni giorno di più.
Eccovi qualche esempio tratta da Public Disgrace, il sito dell'umiliazione pubblica di troie che vengono abusate, torturate, scopate e inculate.
Se non lo sapete, oggi potrete avere un assaggio: le donne sono tutte puttane, ne sono convinto ogni giorno di più.
Eccovi qualche esempio tratta da Public Disgrace, il sito dell'umiliazione pubblica di troie che vengono abusate, torturate, scopate e inculate.
venerdì 19 febbraio 2010
Questo culo è tutto un programma
Il padrone di questa schiava l'ha umiata scrivendole sul culo questo bel programma:
1) Fottere
2) Succhiare cazzi
3) Pulire
4) Prendere ordini
E se volete vedere come il padrone mette in pratica questo ambizioso programma, cliccate qui per i filmati gratis.
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